Le più famose Fiabe di Natale

le più famose fiabe di natale

Il giorno di Natale ha le sue tradizioni speciali in tutto il mondo, e possiamo dire lo stesso delle fiabe che caratterizzano il Natale.

Nel corso degli anni, il Natale ha ispirato molti autori a scrivere del suo spirito e significato. Lo spirito che incarna la carità, il perdono, l’amicizia, l’amore disinteressato e la generosità. 

Nelle storie che seguono, troverai molti esempi di ciò che rende lo Spirito del Natale così unico e speciale. Sebbene la maggior parte di queste storie siano state scritte per bambini, i lettori di tutte le età apprezzeranno questi racconti abilmente raccontati.

Rudolph la renna dal naso rosso – Robert L. May

Robert L. May ha scritto Rudolph la renna dal naso rosso su richiesta della società di grandi magazzini Montgomery Ward. La storia è stata distribuita gratuitamente a oltre 2 milioni di bambini che hanno visitato i negozi durante il periodo natalizio del 1939. Il cognato di Robert, Johnny Marks, ha raccolto la popolarità della storia e ha scritto la canzone che tutti conosciamo e amiamo. Da lì, la fiaba è decollata e ora non possiamo immaginare il Natale senza il nostro migliore amico, Rudolph.

Canto di Natale – Dickens

Dickens scrisse il Canto di Natale (A Christmas Carol) nel 1843. La favola diventò una delle più famose della raccolta Libri di Natale. Ancora oggi è uno dei racconti sul Natale più commoventi che esistano e all’epoca rappresentò una forte critica alla società. Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley.

Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l’analfabetismo. La vicenda ha un significato sia morale che esemplare. Dickens vuole far capire come, facendo qualcosa nel proprio piccolo, si può contribuire al bene comune e al proprio miglioramento interiore. 

L’abete – Andersen

The Fir Tree è una fiaba di Hans Christian Andersen. Racconta la storia di un giovane albero che non vuole altro che crescere. Concentrandosi così tanto sul futuro, l’albero dimentica di apprezzare veramente il presente. Così, quando viene tagliato e portato in una casa per essere abbellito, si ritiene un abete soddisfatto. Tuttavia, al termine dei festeggiamenti, viene riposto in soffitta senza troppa cura. 

L’albero è solo e deluso, ma i topi si riuniscono per ascoltare l’albero recitare la storia di “Klumpe-Dumpe”. I topi arrivano e, quando sminuiscono la semplice favola, se ne vanno per non tornare più. In primavera l’abete, ormai appassito e scolorito, viene trasportato nel cortile. Un ragazzo cammina sull’albero e prende la stella dal suo ramo più alto. L’abete viene quindi tagliato a pezzi e bruciato.

The Greatest Gift – Philip Van Doren Stern

The Greatest Gift è un racconto scritto da Philip Van Doren Stern nel 1943. Un uomo suicida di nome George Pratt si trova su un ponte la vigilia di Natale, pronto a saltare. Prima che possa farlo, un uomo strano gli si avvicina e inizia una conversazione. George ammette all’uomo che vorrebbe non essere mai nato. L’uomo dice a George che il suo desiderio è stato esaudito e, al ritorno nella sua città, George scopre che nessuno lo riconosce.

Dopo lo shock iniziale, si rende conto di quanto apprezzi la sua vita e impara che buttare via tutto sarebbe uno spreco. Curiosità: questa storia è diventata la base per il film classico I t’s a Wonderful Life, del 1946 diretto da Frank Capra. 

Gli Elfi e il Calzolaio – Grimm

“Gli elfi e il calzolaio” è una serie di fiabe su un povero calzolaio che riceve l’aiuto tanto necessario da tre giovani elfi. L’uomo aveva così poca pelle che poteva fare solo un solo paio di scarpe. Una sera, lasciandone un paio incompiuto, andò a letto e si raccomandò a Dio. Dopo essersi svegliato la mattina dopo e aver detto le sue preghiere, trovò le scarpe completamente finite sul banco da lavoro. Presto un cliente entrò nel negozio e offrì più del normale prezzo, perché era rimasto colpito.

Una sera, poco prima di Natale, il calzolaio disse alla moglie: “Perché non restiamo svegli stasera e vediamo chi ci dà questa mano?” E sua moglie acconsentì. Nascosti in un angolo della stanza, videro due omini lavorare velocemente e agilmente sulle scarpe, per poi scappare via a lavoro ultimato. Per ringraziarli, gli realizzarono vestiti e scarpe nuove, restando nascosti in attesa che tornassero. Gli elfi apprezzarono i regali e da quel giorno non tornarono mai più, ma il calzolaio iniziò a prosperare nei suoi affari. 

Come il Grinch ha rubato il Natale! – Theodor Geisel

Come il Grinch ha rubato il Natale! è una storia per bambini che, anche da adulti, ci piace leggere ogni anno. La favola, scritta in versi in rima da Theodor “Dr. Seuss” Geisel, è arricchita con illustrazioni dell’autore ed è una forte critica nei confronti della commercializzazione del Natale e del materialismo delle feste. Il protagonista è il celeberrimo Grinch, una creatura scontrosa e solitaria che tenta di porre fine al Natale rubando oggetti a tema natalizio dalle case della vicina città di Whoville alla vigilia di Natale. 

Miracolosamente, il Grinch si rende conto che il Natale potrebbe non essere solo una questione di soldi e regali. Il dottor Seuss è abilissimo nell’introdurre profonde lezioni di vita nelle sue storie e in questo racconto dimostra che il Natale è un’esperienza spirituale, non materiale. Il libro è stato più volte adattato sul grande schermo, ma la realizzazione più famosa è senz’altro quella del 2000 con il Grinch interpretato da Jim Carrey.

Polar Express –  Chris Van Allsburg

È la notte di Natale e tutta la città ormai dorme. Un bambino sale sul treno che sembra attendere solo lui: il Polar Express, diretto al Polo Nord. Quando giunge a destinazione, Babbo Natale promette al bambino di donargli qualunque cosa desideri e lui si limita a chiedere un campanellino della slitta. Durante il viaggio di ritorno smarrisce il dono, che ritroverà la mattina successiva. Sua madre ammira l’oggetto ma crede che sia rotto: chi non crede a Babbo Natale non può sentirne il suono.

Nel 1986 il romanzo ha vinto la medaglia Caldecott come miglior libro illustrato per ragazzi. Nel 2004 è stato adattato in un film d’animazione omonimo che riceve tre nomination agli Oscar: “Miglior Canzone”, “Miglior Sonoro” e “Miglior Montaggio Sonoro”.

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