La vera storia di Rudolph, la renna dal naso rosso

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La renna più famosa di Babbo Natale, diventata uno dei simboli di questa festività, è una renna immaginaria creata dalla penna di Robert Lewis May. 

Rudolph è solitamente raffigurato come la nona e più giovane delle renne di Babbo Natale, che usa il suo naso rosso luminoso per indirizzare la squadra di renne e guidare la slitta di Babbo Natale durante la consegna dei regali della Vigilia.

“Rudolph the Red Nosed Reindeer” è anche una delle canzoni di Natale preferite dai bambini, ma sapevi che Rudolph è stato creato per una campagna di marketing nel 1939, 10 anni prima della canzone, e il suo naso rosso è stato originariamente rifiutato?

Ecco la storia dietro “la renna più famosa di tutte”.

Rudolph la renna dal naso rosso: dal libro alla canzone

Ogni anno, una catena di grandi magazzini statunitensi chiamata Montgomery Ward acquistava migliaia di libri da colorare da regalare a Natale ai suoi clienti. Era una tattica di marketing di successo che portava migliaia di persone nei loro negozi, in particolare nel reparto giocattoli, ma era anche costosa.

Volevano tagliare i costi così, nel 1939, chiesero al loro copywriter pubblicitario interno, Robert L. May, di inventare un regalo di Natale. Il brief era abbastanza semplice: doveva fare appello a bambini e adulti e riguardare un animale.

Lo scrittore trasse ispirazione dai gusti della figlia di 4 anni, ricordando il suo amore per il cervo al Lincoln Park Zoo. Sulla creazione del personaggio giocò molto anche la personalità dello scrittore: Robert era stato era stato un bambino timido ed escluso, quindi gli piaceva l’idea di una renna impopolare che alla fine risulta vincitrice. Dopo aver giocato con i nomi Rollo e Reginald, ha optato per il nome Rudolph. Pezzo dopo pezzo l’idea prendeva forma.

Poi, un giorno nebbioso, guardando fuori dalla finestra del suo ufficio non poteva vedere nulla tranne alcune luci in lontananza. Quelle luci sono state l’ispirazione per l’iconico naso rosso di Rudolph che avrebbe guidato la slitta di Babbo Natale. Ma c’era un problema. 

Negli anni ’30, il naso rosso era associato all’alcolismo cronico e all’ubriachezza, e il tratto distintivo di Rudolph fu rifiutato dai suoi capi fino a quando non furono conquistati dai simpatici personaggi dell’illustratore Denver Gillen per Red Nosed Reindeer.

La renna dal naso rosso divenne così popolare che i negozi di Montgomery Ward dovettero distribuire 2,4 milioni di copie nella sua prima stagione natalizia. Poi è arrivata la seconda guerra mondiale e le restrizioni sulla carta. La prima ristampa risale al 1946, quando altri 3,6 milioni di copie furono acquisite dai clienti di Montgomery Ward.

Nonostante tutti i suoi sforzi, Robert May non ricevette mai altro che il suo stipendio, ma la situazione cambiò nel 1947. Sewell Avery, il capo di Montgomery Ward, forse commosso dallo spirito della festa, cedette tutti i diritti per Rudolph al copywriter. Era la prima volta nella storia dell’azienda. Fu solo nel 1948 che la poesia di Robert L May fu adattata nella canzone che la maggior parte di noi conosce oggi. 

La storia di Rudolph di May avrebbe presto raggiunto uno status leggendario con la famosa canzone. Merito di un cantautore di nome Johnny Marks che aveva sposato la sorella di Robert May, Margaret, lo stesso anno. Marks era venuto a conoscenza della storia di Rudolph quando fu pubblicata nel 1939 e aveva iniziato a abbozzare delle idee su un pezzo musicale. L’anno dopo il suo matrimonio con la famiglia May, iniziò ad aggiungere un componimento e da subito capì che avrebbe avuto successo.

La versione della canzone di Rudolph the Red Nosed Reindeer fu pubblicata per la prima volta come singolo da Gene Autry nel 1949 e raggiunse il numero 1 nelle classifiche degli Stati Uniti, vendendo infine un totale di 12,5 milioni di copie. Fu la seconda canzone natalizia più venduta di tutti i tempi, dietro solo White Christmas.

Marks ha successivamente scritto un sequel, Run Rudolph Run, che è stato reso popolare da Chuck Berry e ha dato vita al classico di Natale Rockin ‘Around the Christmas Tree, originariamente registrato da Brenda Lee.

La renna dal naso rosso sul grande schermo 

Nel 1964, la canzone di Johnny Marks diede ispirazione per l’omonima produzione televisiva presentata in anteprima sulla NBC. Prodotta da Rankin / Bass Productions fu girata in stop-motion “Animagic” alla MOM Productions di Tadahito Mochinaga a Tokyo, con la sceneggiatura scritta da Romeo Muller e tutte le registrazioni audio (con la supervisione di Bernard Cowan) fatte negli studi RCA di Toronto.

I produttori dello speciale avevano a loro disposizione solo la canzone come materiale di partenza e conoscevano il libro originale, cosa che ha portato ad una rivisitazione della storia scritta su carta. Questa ri-narrazione racconta il disagio sociale di Rudolph, che non accetta il suo naso brillante e luminoso e cerca di nasconderlo a lungo dai suoi coetanei. Questa qualità che lo rende diverso viene però scoperta e Rudolph fugge di casa con Hermey, un elfo che si considera anche lui un disadattato.

Nel loro viaggio senza meta, si imbattono in Yukon Cornelius e riescono a scampare a Bumble, un enorme e abominevole mostro di neve. Il loro viaggio li porta all’isola dei giocattoli dimenticati, dove vanno i giocattoli quando vengono abbandonati dai loro proprietari. Quando Rudolph ritorna, scopre che la sua famiglia è andata a cercarlo e deve essere salvato. 

Quindi Babbo Natale annuncia che, a causa del maltempo, il Natale deve essere cancellato. Babbo Natale cambia idea quando nota il naso rosso di Rudolph e chiede a Rudolph di guidare la squadra di slitte, che accetta felicemente.

La popolarità di Rudolph la renna dal naso rosso non è mai diminuita. La serie è stata trasmessa ogni anno dal 1964, divenendo lo speciale televisivo di Natale più longevo della storia.

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