La storia della Befana

la storia della Befana

Il 5 gennaio in tutta Italia, bambini entusiasti si preparano per la visita notturna della Befana appendendo i calzini da riempire di piccole delizi. La Befana, una vecchietta ricurva che somiglia a una strega gentile, porta i regali ai bambini buoni, riempiendo le loro calze appese sopra il focolare, prima di ripartire in sella alla sua scopa volante.

L’Epifania segna la fine ufficiale del periodo natalizio, commemorando il giorno in cui i tre Re Magi arrivarono alla mangiatoia portando i doni al Bambino Gesù. Ogni anno l’occasione viene celebrata con presepi viventi, grandi processioni e, cosa più emozionante per i più golosi tra noi, l’arrivo delle calze ricolme di dolciumi.

Chi è la Befana?

La maggior parte delle rappresentazioni moderne della Befana – viste nei libri di fiabe e come bambole popolari – la raffigurano come una donna anziana avvolta in uno scialle scuro, che indossa un fazzoletto in testa e che trasporta o cavalca una scopa. Secondo una canzone popolare sulla Befana, è vestita “all’usanza romana” (col vestito alla romana). Indossa una gonna rattoppata e un vecchio scialle, i suoi capelli sono spettinati e arruffati, ed è più che ovvio che non vada dal dentista da molti anni.

Nonostante il suo aspetto tutt’altro che rassicurante, in realtà è una strega gentile, che punisce solo i bambini che si sono comportati male durante tutto l’anno.

La Befana non è la “strega cattiva”, che attira bambini inconsapevoli come Hansel e Gretel nella sua casetta e poi li divora. Molto spesso, la Befana viene vista sorridere mentre trasporta un cesto pieno di leccornie.

È affettuosamente conosciuta come “la strega di Natale”, pur non essendo tecnicamente una strega. Porta una borsa piena di caramelle e si dice che sia la migliore domestica al mondo per via della sua abitudine di spazzare le case dei bambini che visita prima di partire.

Ai bambini viene detto che darà loro un colpo veloce dal suo manico di scopa se provano a vederla quando arriva, per questo la tradizione prevede di tenere i bambini nei loro letti.

I padroni di casa gentili e riconoscenti le lasciano un bicchiere di vino e un po’ del loro cibo per rifornirla di carburante per il resto del suo viaggio. Quindi, se Babbo Natale diventa grasso e allegro per tutti i dolci che le famiglie gli lasciano, la Befana cavalca ubriaca la sua scopa di casa in casa lasciando caramelle.

La leggenda della Befana – Una storia vecchia come il Natale

La storia dietro la Befana è ancora più contorta delle setole smunte del suo manico di scopa.

Molti storici attribuiscono la sua esistenza alla dea romana Strina, che ha elargito doni chiamati strene. Una convinzione più diffusa è che le sue origini provengano dalla festa dell’Epifania, poiché le parole epifania e Befana sono etimologicamente molto simili. Si è anche ipotizzato che la Befana abbia origini pagane.

È stata inoltre collegata a Nicnevin, la regina scozzese delle fate, e a tradizioni neolitiche ancora più antiche. La figura medievale concepita nella Roma del XIII secolo è molto simile alla nonna che i bambini della Befana adorano oggi.

La realtà è che nessuno sa davvero come sia nata la tradizione della Befana. Tutto quello che sappiamo per certo è che ha un posto fisso nella celebrazione del Natale nell’Italia moderna.

La tradizione cristiana collega la sua storia a quella dei tre Re Magi. Secondo la leggenda, la Befana era nel suo cottage a spazzare il pavimento quando guardò fuori dalla finestra e vide una luce intensa nel cielo notturno. Subito dopo ricevette la visita dei Re Magi, che si erano smarriti durante il loro cammino verso l’umile stalla di Betlemme.

Chiesero indicazioni alla Befana, le dissero che stavano seguendo la stella su consiglio degli astrologi reali ed erano intenti a portare regali per onorare il bambino. La Befana, pur declinando il loro invito di unirsi al viaggio, gli offrì riparo per la notte.

In seguito alla loro partenza, il giorno successivo, la vecchina cambiò idea e li inseguì con la sua scopa e il suo cesto di piccoli doni per il santo bambino, ma non riuscì a raggiungere i tre re.

Perché la Befana porta dolcetti o carbone?

La leggenda vuole che la Befana stia ancora cercando quel bambino e, durante la sua ricerca, lasci dolcetti, noci, cioccolatini e caramelle o frutta per i bambini ben educati. I bambini cattivi ricevono pezzi di carbone, cipolle e aglio, o anche una setola dalla sua scopa invece di ricompense.

Inutile dire che ai genitori non dispiace usare la Befana come leva con i propri figli, almeno durante le poche settimane che precedono il Natale e l’Epifania.

Mentre la Befana entra nelle case attraverso il camino – o ricorre ad altre tecniche top-secret per entrare in una casa senza camino – indossa un caratteristico scialle scuro incrostato di strati di fuliggine del camino. Si dice anche che spazzi il pavimento di una casa prima di andarsene, un gesto simbolico per ripulire il vecchio anno proprio mentre il nuovo sta sorgendo.

La Befana moderna è ormai celebrata in tutta Italia. Alcune regioni in cui la festa religiosa dell’Epifania è tenuta in maggiore considerazione, come in Umbria, nelle Marche o nel Lazio, organizzano grandi feste e mercati e molte persone amano vestirsi in costume come la Befana.

Ogni bambino è cattivo almeno qualche volta, quindi è diventato normale per loro ricevere anche un piccolo pezzo di “carbone”, caramella di zucchero con colorante nero, posta nella calza tra le altre caramelle.

In che modo gli altri Paesi celebrano l’Epifania?

– In Francia il 6 gennaio si prepara la “Galette des rois”. Si tratta di un dolce a base di mandorle al cui interno è nascosta una piccola fava: chi la trova viene incoronato re o regina per la giornata.

– In Spagna sono invece i Re Magi a portare i doni ai bambini, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, con la Cabalgata de los Reyes: secondo la tradizione i bambini lasciano fuori dalla porta un bicchiere d’acqua perché i cammelli bevano dopo il loro lungo viaggio.

– In Ungheria i bambini si travestono da Re Magi e vanno a visitare altre case portando con sé un piccolo presepe: in cambio di questo dono ricevono degli spiccioli.  

– In Russia invece la Befana si chiama Babuschka e porta doni ai bambini insieme a Father Frost (Ded Moroz in russo).

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